Tredici i manufatti che si sono candidati e tra loro sono stati selezionati i 10 migliori da una giuria presieduta dal Maestro Matteo Nasini (matteonasini.com) di cui siamo orgogliosi di ricordare la sua scelta di utilizzare anche lana Gomitolorosa per la realizzazione dell’opera “Paesaggio della Lana”, un arazzo ricamato di circa sette metri di lunghezza per tre di altezza, esposto alla Mostra Arte al Centro, a Biella, presso la Fondazione Pistoletto, in occasione del 90° compleanno del Maestro Michelangelo Pistoletto. Come nella realizzazione delle sue opere, il Maestro Nasini ha voluto sottoporre ai partecipanti di 4ARTS, l’eterno quesito: “In quali modi può l’arte porsi al centro di processi di cambiamento sociale fondati sulla responsabilità?”. I partecipanti di 4ARTS, per lo più avvicinatesi all’arte tessile in maniera amatoriale per questo speciale concorso, hanno risposto a modo loro rappresentando tematiche legate al benessere, all’unione, al lavoro di squadra, alla pace, all’ambiente.
Secondo il criterio della miglior aderenza ai temi assegnati e al maggiore estro artistico, questa quarta edizione aggiudica €1.500 (euromillecinquecento) al 1° classificato, l’opera arazzo dal titolo “Oltre la Tempesta” realizzato da Maria Lupini, ROMA.
Questo arazzo della misura di 60X75 cm è realizzato con il filato di Gomitolorosa, cotone e un gancetto recuperato da una lattina, utilizzando la tecnica dell’uncinetto e jacquard.
È un’opera personale dedicata a chi ha superato mille tempeste e non si è mai arreso attraverso la metafora del viaggio in mare che può essere tempestoso, e la speranza di salvarsi rappresentata dal faro di luce verso il quale bisogna tornare con tutti gli sforzi.
L’opera è stata ritenuta dalla giuria eccellente per l’aderenza al tema della complessità della vita, per l’estro artistico dimostrato, per la tessitura virtuosa e ricercata che evidenzia il paesaggio marino ricco di dettagli e di dinamicità con vari accostamenti cromatici. Espressione di una estetica antica, un’opera ricca di simboli e dal forte potere evocativo.
Al 2° classificato è andato il premio di €1.000 (euromille) per il manufatto artistico
“Il Mondo che Vorrei” realizzato dall’Associazione Cuore di Penelope ODV, Priverno (LT).
Questa scultura tessile della misura di 40x40x20 è realizzata con filato Gomitolorosa e tela da pittura, utilizzando la tecnica dell’uncinetto (amigurumi, punto nocciolina).
È un’opera collettiva espressione di un mondo ideale desiderato, senza differenze di etnia o religione, senza imperialismi, senza sofferenze, un mondo in cui ogni uomo parla con il cuore, al cuore degli altri uomini.
L’opera è stata apprezzata dalla giuria per la sua originalità e per la ricchezza dei componenti che la rendono completa e disponibile ad una visione dell’osservatore sia bidimensionale che tridimensionale, con evidenza di un’ottima padronanza della tecnica ed un accostamento cromatico gioioso, che aiuta ad esprimere efficacemente gli intenti del concept.
Il 3° premio di € 500,00 (euro cinquecento) va all’arazzo dal titolo “Rinascita” realizzato dall’Associazione “Chi dice Donna A.P.S.”, Giulianello di Cori (LT).
Questo arazzo della misura di 60×85 realizzato utilizzando filato Gomitolorosa e canne di bambù, utilizzando la tecnica dell’uncinetto, è un’opera collettiva che ci parla dell’ambiente e focalizza l’attenzione verso la rigenerazione della natura dopo un incendio e il meraviglioso percorso di recupero che compie con forza ed intensità. L’albero diventa come sinonimo di natura vitale che, nonostante le devastazioni causate dai cambiamenti climatici e ancor più dall’uomo, rinasce ancora più vigoroso e forte vincendo le fiamme che lo hanno distrutto, riacquistando gli spazi perduti.
La giuria ha definito questa creazione come un’opera che sconfina nella scultura, dal significato profondo della resilienza e della rigenerazione della natura con plurimi simboli complessi, armonica dal punto di vista cromatico, e con tutti gli elementi ben posizionati sull’arazzo. Lo spazio è stato sfruttato tutto utilizzando varie tecniche che hanno creato un paesaggio quasi in movimento che fa sembrare che l’opera continui oltre le sue cornici.
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